L’esondazione del Lago Albert ha provocato una tragedia nel territorio di Mahagi, situato nella provincia di Ituri, Repubblica Democratica del Congo. Secondo il rapporto della Protezione civile rilasciato sabato 24 agosto, sei persone sono morte per annegamento nei villaggi di Urii2, Ubongwa e Aduu, tutti situati nella regione del capoluogo di Wagongo. Le vittime sono state travolte dalle acque del lago, che sono fuoriuscite a causa dei forti venti che hanno colpito la zona nei giorni precedenti.
L’innalzamento delle acque ha avuto conseguenze devastanti per le comunità locali: più di tremila abitazioni sono state allagate e distrutte, con il villaggio di Ubongwa che ha registrato almeno millecinquecento case danneggiate. Questo disastro naturale ha costretto oltre mille persone ad abbandonare le proprie case, trovandosi costrette a dormire all’aperto sotto le stelle o a rifugiarsi nei capannoni del piccolo mercato di Ubongwa. La situazione di questi sfollati è particolarmente precaria, con molte persone che non hanno accesso a ripari adeguati o beni di prima necessità.
Oltre alle perdite umane e ai danni alle abitazioni, l’esondazione ha anche causato gravi danni economici. Ottantasette tra canoe, negozi e chioschi sono stati spazzati via dalla furia delle acque, e una grande quantità di merci è stata distrutta, aggravando ulteriormente le difficoltà per le famiglie colpite.
In risposta a questa emergenza, quindici persone ferite sono state ricoverate presso il Centro sanitario di Agudi Usoke, dove stanno ricevendo cure mediche adeguate. Tuttavia, le autorità locali e la Protezione civile hanno lanciato un appello urgente per l’intervento delle organizzazioni umanitarie, al fine di fornire assistenza immediata alle vittime di questo disastro.
L’amministratore del territorio di Mahagi ha rivolto un avvertimento alla popolazione, esortando a non costruire più abitazioni nelle zone a rischio, particolarmente vulnerabili agli eventi naturali estremi come questo. Inoltre, ha promesso di sollecitare un intervento rapido e urgente da parte degli operatori umanitari, per garantire il sostegno necessario alle famiglie sfollate e colpite da questa calamità.