I presidenti di Sudafrica, Egitto, Uganda, RDC, Senegal e Zambia partiranno per Mosca e Kiev…

RDC: riprendono gli scontri tra l’esercito e i ribelli dell’M23, 23000 sfollati in pochi giorni
Nel fine settimana scorso, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo sono scoppiati dei violenti scontri tra l’esercito congolese (FARDC) e i ribelli del gruppo M23, interrompendo un periodo di relativa calma. Secondo le forze armate congolesi ci sarebbero quattro civili uccisi e 40 feriti, aggiungendo che i soldati regolari ora hanno “la situazione sotto controllo su tutti i fronti”.
Communique officiel des @FARDC_off .#Etat_de_siège @Com_mediasRDC pic.twitter.com/AVBzQ7XUzm
— FARDC Officiel SCIFA (@FARDC_off) October 23, 2022
I medici dell’ospedale di Rutshuru hanno confermato i quattro decessi, dicendo che tra venerdì e sabato ci sono stati almeno otto feriti, mentre il bollettino di domenica dell’ospedale Ntamugenga ha riferito di cinque soldati e un civile uccisi e 33 persone ferite.
Nel comunicato diffuso domenica 23 ottobre dalle FARDC è spiegato che gli scontri sono cominciati giovedì 20 ottobre lungo l’asse Rangira-Rwanguba-Tchengerero, nel territorio di Rutshuru (Nord Kivu). Diverse fonti sul campo, riferisce sempre l’esercito congolese, informano che la località di Ntamugenga, un obiettivo strategico vicino alla strada principale che porta al capoluogo di provincia Goma, è stata conquistata dall’M23; tuttavia, le FARDC sarebbero a 5 km dal posto e i combattimenti continuano senza sosta. Il comunicato dice anche che tra i feriti ci sarebbero dei bambini.
Altra conseguenza drammatica è quella degli sfollati. Secondo l’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), i civili che hanno lasciato le proprie abitazioni dalla ripresa dei combattimenti il 20 ottobre, tra le FARC e l’M23, sono almeno 23.000.
RDC-M23 Environ 2 500 personnes ont fui les combats et ont traversé la frontière Ougandaise et sont arrivées à Kisoro. La cité de Bunagana se vide de ses habitants https://t.co/fQbPQEIWYv
— ACTUALITE.CD (@actualitecd) October 24, 2022
Secondo la stessa fonte, questa cifra include circa 2.500 persone che hanno attraversato la frontiera con l’Uganda: “OCHA e i suoi partner umanitari stanno monitorando da vicino la situazione dei civili. Questa ripresa delle ostilità minaccia l’accesso umanitario in alcune aree, in particolare a Ntamugenga e Kalengera”.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, dal marzo 2022 questi scontri hanno provocato lo sfollamento di almeno 186.000 persone, portando il numero totale di sfollati nel territorio di Rutshuru a oltre 396.000.
Depuis mars, les affrontements ont déplacé au moins 186 000 personnes, portant le nombre total de personnes déplacées dans le territoire de Rutshuru à plus de 396 000. Les partenaires humanitaires continuent de fournir de l'aide.
— OCHA DRC (@UNOCHA_DRC) October 23, 2022
Mercoledì scorso il Presidente congolese Félix Tshisekedi ha fatto visita a re Carlo III a Londra, al quale ha chiesto di “usare la sua influenza all’interno del Commonwealth e con il Rwanda per porre fine alle azioni di destabilizzazione nell’est della RDC e per promuovere la pace, la sicurezza e la stabilità nei Grandi Laghi dell’Africa”.
Le Chef de l'État a demandé au Roi Charles III d'user de son influence au sein du Commonwealth et auprès du Rwanda en particulier pour faire cesser les actions de déstabilisation à l'Est de la RDC et promouvoir la paix, la sécurité et la stabilité dans l'Afrique des grands lacs.
— Présidence RDC 🇨🇩 (@Presidence_RDC) October 19, 2022
Sempre a Londra, parlando a un forum internazionale, Felix Tshisekedi ha ricordato che ci sono stati milioni di morti nell’est del Paese, dai tempi del genocidio rwandese del 1994, ripetendo che la situazione attuale è imputabile innanzitutto al Rwanda che, attraverso l’M23, destabilizzerebbe la regione.