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Rd Congo, aperta un’inchiesta sulla morte del manifestante 22enne ucciso a Beni

È stata ufficialmente avviata un’inchiesta sull’uccisione di un manifestante durante le repressioni delle dimostrazioni del 25 gennaio a Beni. Aveva 22 anni e si era appena  laureato in Scienze delle costruzioni, Mumbere Ushindi Dorake.
È stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco che gli hanno inferto ferite letali che in ospedale non sono riusciti a curare. È morto mentre era in sala operatoria.
L’indagine è partita grazie alla denuncia del movimento pro-democrazia “Lucha – Lotta per il cambiamento”, che ha accusato le forze di polizia dispiegate in città dopo che erano state proclamate cinque giornate di sciopero “ville morte”.
Le “ville morte” sono iniziative che si svolgono periodicamente a Beni per protestare contro la crescente insicurezza che colpisce l’est del Paese e in particolare la provincia del Nord Kivu dove si trova la città.
Per contrastare la presenza dei gruppi armati, che oltre a traffici illeciti compiono anche razzie e violenze a danno dei cittadini, il governo ha deciso di deporre l’amministrazione locale e imporre uno “stato di assedio” conferendo i pieni poteri ai militari, ora responsabili della gestione di Beni. Lucha da tempo avverte che, in questi otto mesi di sospensione dell’ordinamento amministrativo, l’obiettivo che le autorità si sono poste è lungi dall’essere portato a termine. Tuttavia, Lucha riferisce che dovo essere state informate delle cinque giornate di sciopero cittadino, “le autorità militari di Beni hanno reagito dispiegando soldati e poliziotti armati a partire dalla notte precedente al 23 gennaio”. Il movimento civico riferisce ancora: “Il commissario facente funzione di sindaco Narcisse Mukeba e il capo della stazione di polizia di Beni, l’Alto commissario Jean-Sebastien Kahuma Lemba, hanno annunciato chiaramente che ‘i manifestanti non rivedranno le loro famiglie’.
Queste dichiarazioni costituiscono delle richieste di omicidio e rivelano la premeditazione che caratterizza quanto è accaduto” allo studente universitario.erso la vita. Oltre a Dorake, sono morti anche Obadi Muhindo nel 2019 e Freddy Kambale nel 2020. “Tre morti nei tre anni di mandato del presidente Felix Tschisekedi” accusaa ancora Lucha, denunciando un regime di impunità: si riferisce che i presunti assasini di Muhindo non sono mai stati perseguiti, mentre l’agente responsabile del secondo omicidio è stato condannato e poi rilasciato poco tempo dopo. Lucha riporta inoltre che il colonnello Francois Kabeya che aveva impartito l’ordine di sparare contro Kambale non solo non è tato indagato ma è stato nominato sindaco di Goma. Infine, riporta l’agenzia Dire, un manifestante a cui la polizia ha sparato a settembre scorso ha perso una gamba, mentre 11 altri dimostranti a novembre sono stati arrestati per “disobbedienza civile” e ora “rischiano una condanna fino a dieci anni di reclusione”

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