Nel sud della Nigeria, l’esplosione di un motore di una barca di legno ha causato la morte di almeno 20 persone. L’incidente è avvenuto nel fiume Ezetu, nello stato di Bayelsa, mentre la barca trasportava commercianti dalla piccola comunità di Ekeni alla capitale dello stato, Yenagoa. L’esplosione del motore, avvenuta mercoledì, ha provocato un incendio che ha arso alcuni passeggeri prima che l’imbarcazione affondasse.
Le autorità locali non hanno ancora chiarito la causa dell’esplosione. Tuttavia, l’evento è solo l’ultimo di una serie di incidenti mortali che evidenziano le gravi carenze normative e infrastrutturali nelle comunità remote della Nigeria. In queste aree, la mancanza di strade sicure e accessibili costringe gli abitanti a utilizzare imbarcazioni sovraccariche e costruite localmente per trasportare i propri prodotti agricoli ai mercati.
I servizi di emergenza non hanno potuto rispondere tempestivamente all’incidente a causa dell’assenza di una rete telefonica nella zona, secondo quanto riferito da Ipigansi Ogoniba, presidente del Maritime Workers Union di Bayelsa, durante una conferenza stampa. Questo ritardo nei soccorsi ha probabilmente aggravato il bilancio delle vittime.
Gli incidenti legati alle imbarcazioni sono ormai diventati comuni in queste regioni, ma non esiste una registrazione accurata del numero totale di decessi. Solo nella seconda metà dello scorso anno si sono verificati almeno cinque incidenti simili, ognuno dei quali ha coinvolto almeno 100 passeggeri. Le cause di questi disastri vengono spesso attribuite al sovraccarico delle imbarcazioni, alle cattive condizioni delle stesse o alla presenza di ostacoli lungo i corsi d’acqua.
Nonostante le misure di intervento annunciate dalle autorità, come la fornitura di giubbotti di salvataggio o l’applicazione delle normative sulle vie d’acqua, queste iniziative raramente vengono eseguite, lasciando le comunità vulnerabili a ulteriori tragedie.
