La Nigeria è colpita da una delle peggiori catastrofi naturali degli ultimi anni, con la rottura della diga di Alau che ha causato devastanti inondazioni nella regione nord-orientale, in particolare nella capitale dello Stato di Borno, Maiduguri. Le piogge torrenziali hanno esercitato una pressione insostenibile sulla diga, che è crollata improvvisamente, causando il panico tra la popolazione. Oltre 290.000 persone sono state costrette a fuggire dalle loro case a causa delle acque che hanno sommerso strade, case, automobili e infrastrutture vitali. Le immagini diffuse dalla National Emergency Management Agency (NEMA) mostrano quartieri interamente allagati, con abitazioni e scuole paralizzate e attività commerciali completamente ferme.
Today severe flash floods were reported in Maiduguri town, Borno State due to overflow from the Alau Dam.
Homes are submerged, schools shut & businesses crippled, with over 280,000 ppl estimated to be affected & 200,000 reportedly displaced so far.@OCHANigeria @unhcrnigeria pic.twitter.com/n2s360h3SM— United Nations Nigeria (@UN_Nigeria) September 10, 2024
Maiduguri, città con più di 800.000 abitanti, è stata travolta dall’inondazione, lasciando migliaia di persone senza casa e con pochi beni salvati. La situazione è resa ancora più difficile dalle difficoltà di accesso in alcune aree, per cui le autorità locali, coadiuvate da squadre di soccorso, hanno dovuto impiegare elicotteri per evacuare i residenti delle zone più colpite. Nonostante l’allestimento di tre rifugi temporanei per accogliere gli sfollati, la capacità di questi centri è rapidamente superata dal costante afflusso di persone in cerca di soccorso. L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha confermato che anche aree di Maiduguri solitamente risparmiate dalle inondazioni sono state gravemente colpite.
Il numero esatto delle vittime non è ancora stato confermato, ma le autorità locali hanno riferito di diversi decessi, mentre le operazioni di salvataggio proseguono. Oltre alle perdite umane, la rottura della diga ha provocato anche la fuga di circa 200 prigionieri, inclusi membri del gruppo jihadista Boko Haram, in seguito al crollo di una parte del muro del carcere della città. Questo evento ha ulteriormente aggravato la situazione di sicurezza nel nord-est della Nigeria, già martoriato da oltre 14 anni di insurrezione jihadista.
La crisi umanitaria che si profila è aggravata dal danno subito dai terreni agricoli: più di 107.000 ettari di terreno coltivabile sono stati devastati dall’inondazione, minacciando la sicurezza alimentare della regione. L’ONG Save the Children ha lanciato un allarme sulla possibilità che la fame si aggravi ulteriormente, poiché un bambino su sei in Nigeria ha già sofferto di malnutrizione tra giugno e agosto di quest’anno. Le organizzazioni umanitarie hanno chiesto con urgenza maggiori aiuti internazionali per evitare un peggioramento della crisi alimentare, già critica a causa del conflitto armato in corso.
La rottura della diga di Alau ha scatenato una serie di eventi devastanti che stanno colpendo duramente la popolazione di Maiduguri e delle zone circostanti. Oltre agli ingenti danni materiali, la catastrofe sta amplificando la crisi umanitaria e la precarietà della sicurezza in una regione già fragile, e si prospetta un ulteriore deterioramento delle condizioni di vita per centinaia di migliaia di persone.