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Crisi

Nigeria, 56 giornalisti aggrediti durante le proteste del mese di agosto contro il costo della vita

Durante le proteste contro l'aumento del costo della vita in Nigeria, oltre 50 giornalisti sono stati aggrediti dalle forze di sicurezza e da cittadini, evidenziando un preoccupante aumento degli attacchi alla stampa.

In Nigeria, durante le recenti manifestazioni contro l’aumento del costo della vita, almeno 56 giornalisti sono stati aggrediti o molestati dalle forze di sicurezza e da cittadini non identificati. Tra gli episodi segnalati, il reporter Yakubu Mohammed del quotidiano Premium Times è stato picchiato e arrestato ad Abuja il 1° agosto mentre faceva reportage sulle proteste. Mohammed, che indossava un giubbotto con la scritta “Press” e mostrava il suo tesserino di riconoscimento, è stato colpito con il calcio di una pistola da un agente di polizia e successivamente maltrattato da altri due agenti, che gli hanno sequestrato il telefono e lo hanno trasportato in un furgone della polizia.

Inoltre, sono stati segnalati altri casi di violenza contro i giornalisti. Ad Abuja, agenti di polizia hanno lanciato lacrimogeni contro Mary Adeboye della News Central TV e altri reporter, causando gonfiore alle gambe di alcuni di loro. A Kano, aggressori non identificati hanno distrutto i finestrini di un autobus che trasportava 11 giornalisti, ferendo alcuni e danneggiando il loro equipaggiamento. Nello Stato del Delta, un gruppo di dieci aggressori ha attaccato quattro giornalisti, rubando il telefono di uno di loro.

Altri paesi africani hanno visto episodi simili: in Kenya, una dozzina di giornalisti sono stati presi di mira durante le proteste guidate dai giovani, con alcuni colpiti da proiettili di gomma e lacrimogeni. In Uganda, la forza è stata usata per reprimere le manifestazioni contro la corruzione e il caro vita. In Senegal, almeno 25 giornalisti sono stati aggrediti o colpiti da gas lacrimogeni durante le proteste elettorali di febbraio.

A livello globale, gli attacchi alla stampa tendono ad aumentare durante i periodi di tensione politica. In Nigeria, il CPJ (Committee to Protect Journalists) ha documentato oltre 40 casi di giornalisti arrestati o aggrediti durante le elezioni dell’anno scorso e ha segnalato una dozzina di aggressioni durante la campagna #EndSARS nel 2020. Le autorità locali hanno spesso negato le accuse e rifiutato di commentare, mentre la polizia di Abuja ha richiesto prove prima di prendere una posizione ufficiale. Questo scenario mette in luce la crescente minaccia alla sicurezza dei giornalisti e l’impunità per i crimini contro la stampa in molti paesi africani.

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