L’epidemia di Mpox, precedentemente conosciuta come vaiolo delle scimmie, ha subito una recrudescenza significativa nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) a partire da novembre 2023. In particolare, è emersa una nuova variante del virus, denominata clade 1b, che si è rivelata più trasmissibile e mortale rispetto ai ceppi precedenti. Questa variante ha causato oltre 16.000 nuovi casi e più di 500 decessi nel solo 2024. Come evidenzia l’UNICEF, 8.772 bambini sono stati infettati nella RDeCongo e 463 sono morti. Il clade 1b è stato successivamente identificato anche in altri paesi africani, tra cui Rwanda, Uganda, Burundi e Kenya, suscitando timori per una possibile diffusione su scala globale.
La gravità della situazione ha spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a dichiarare l’epidemia di Mpox un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Questo è il massimo livello di allerta che l’OMS può emettere, indicativo della necessità di un’azione coordinata a livello globale per contenere la diffusione del virus.
In risposta all’epidemia, Gavi, l’alleanza globale per i vaccini, ha annunciato di avere a disposizione fino a 500 milioni di dollari per l’acquisto e la distribuzione di vaccini nei paesi colpiti. Tuttavia, la distribuzione dei vaccini è stata ostacolata da una serie di problemi burocratici e organizzativi. Nonostante la disponibilità dei fondi, i paesi colpiti, come la RDC, non hanno ancora presentato richieste ufficiali per le vaccinazioni. Inoltre, la procedura per l’approvazione dei vaccini da parte dell’OMS è ancora in corso, con l’obiettivo di completarla entro settembre 2024. In particolare, i produttori del vaccino vogliono approvarlo soprattutto per gli adolescenti.
Il virus Mpox è una zoonosi, cioè una malattia che può essere trasmessa dagli animali all’uomo, ma può anche diffondersi tra esseri umani attraverso il contatto diretto con lesioni cutanee o fluidi corporei. Sebbene fino al 2022 l’epidemia di Mpox fosse stata contenuta in gran parte dell’Africa, con sporadici focolai in altre parti del mondo, la nuova variante ha sollevato preoccupazioni per la sua potenziale capacità di diffondersi su scala globale, anche al di fuori dei confini africani, come è stato accertato due giorni fa in Svezia, dove è stato individuato in caso di persona affetta da Mpox.
La comunità scientifica ha espresso preoccupazione per la possibilità che il virus possa ulteriormente mutare, aumentando il rischio di una pandemia globale. L’OMS sta quindi lavorando rapidamente per accelerare la produzione e la distribuzione dei vaccini, collaborando con produttori come Bavarian Nordic e KM Biologics. Si prevede che entro la fine del 2025 saranno disponibili 10 milioni di dosi di vaccino.
Nel frattempo, le autorità sanitarie nei paesi colpiti stanno sensibilizzando la popolazione sulle misure di prevenzione, come evitare il contatto con animali potenzialmente infetti e mantenere una rigorosa igiene personale. Tuttavia, la diffusione del virus evidenzia la necessità di una risposta globale coordinata per prevenire ulteriori contagi e salvare vite.
Su “Focus on Africa” stiamo seguendo attentamente l’evolversi della situazione:
In sintesi, la recrudescenza dell’epidemia di Mpox in Africa, dovuta a una nuova variante del virus, rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica mondiale. L’OMS e altre organizzazioni internazionali stanno lavorando per contenere la diffusione del virus e garantire la disponibilità di vaccini nei paesi più colpiti, ma permangono significative sfide logistiche e burocratiche.