Le autorità sanitarie della provincia del Niassa, in Mozambico, hanno dichiarato la fine del focolaio di colera che ha colpito la regione alla fine del 2023. La dichiarazione arriva dopo 45 giorni consecutivi senza nuovi casi registrati.
— Rádio Moçambique (@MocambiqueRadio) April 17, 2024
Il focolaio ha interessato i distretti di Lichinga, Chimbunila, Majune, Cuamba e Metarica, con un totale di 427 casi e 3 decessi. Nonostante la fine del focolaio, il direttore provinciale della salute, Ramos Mboane, ha sottolineato l’importanza di mantenere le buone pratiche di igiene e prevenzione diffuse durante l’emergenza per evitare il ripetersi di epidemie di colera, conosciuta anche come “malattia delle mani sporche”.
Per questa ragione, l’Unicef ricorda che il colera è una minaccia per tutta la famiglia, perché causata da un batterio microscopico (Vibrio cholerae) presente nelle feci umane. Pertanto, può colpire bambini e adulti, e per prevenirlo è fondamentale fare attenzione all’acqua e al cibo. In altre parole, è fondamentale lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone, soprattutto prima di mangiare e dopo aver usato il bagno; bere solo acqua sicura, bollita o trattata; evitare il consumo di cibi crudi o non cotti correttamente; usare latrine adeguate e smaltire correttamente i rifiuti; promuovere l’educazione sanitaria nelle comunità.
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— UNICEF Moçambique (@UNICEF_Moz) April 16, 2024
Le autorità sanitarie del Mozambico continueranno a monitorare la situazione e a sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione del colera. Bisogna ricordare che la provincia del Niassa è nel Mozambico nordoccidentale, confinante a settentrione con la Tanzania, a oriente con la Provincia di Cabo Delgado, dove è in corso una guerra civile mossa da milizie islamiste, mentre a sud-ovest confina con il Malawi, dove l’anno scorso ci sono state gravissime inondazioni e estesi casi di colera, appunto.