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Mozambico, attacco con bombe molotov alla redazione di un settimanale

Il 23 agosto uomini in borghese hanno fatto irruzione nella redazione del settimanale indipendente “Canale di Mozambico”, lanciando bombe molotov che hanno distrutto archivi, computer e arredi. Quattro giorni prima, la rivista aveva pubblicato un’inchiesta su irregolarità negli appalti per la fornitura di acquisti che sarebbero state commesse da funzionari del ministero per le Risorse naturali e l’energia.
A marzo, aveva fatto scalpore un’altra inchiesta di “Canale di Mozambico”, intitolata “Gli affari della guerra a Cabo Delgado”, da cui era emersa l’esistenza di un contratto segreto tra i ministeri della Difesa e dell’Interno e le compagnie che estraggono gas naturale nella provincia omonima. L’inchiesta sosteneva che i due ministeri fornissero servizi alle compagnie e che i pagamenti venissero depositati sul conto bancario personale dell’ex ministro della Difesa invece che su quello ufficiale del ministro in carica.
Per quella inchiesta il direttore e il capo-redattore di “Canale di Mozambico” sono stati incriminati per “violazione di segreti di stato” e “cospirazione contro lo stato”. E sempre per quella inchiesta, il giorno dell’attacco alla redazione è stato arrestato un giornalista del settimanale, Armando Nenane, ufficialmente per aver trasgredito alle norme sul contrasto alla pandemia da Covid-19: è stato rilasciato 25 ore dopo.
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