Sabato 29 giugno, poco più di 1,9 milioni di mauritani sono stati chiamati alle urne per scegliere il loro nuovo presidente. Sette candidati sono in corsa, con la possibilità per i mauritani di scegliere un’alternanza democratica o di rieleggere il presidente uscente Mohamed Ould Cheikh El Ghazouani, candidato per un secondo mandato.
Nel primo pomeriggio, il tasso di partecipazione si attestava al 30% secondo la Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI). E’ stata una giornata molto calda e, secondo le autorità, l’ondata di calore potrebbe in parte spiegare questa cifra, anche se in serata – con il fresco – è probabile che il numero sia aumentato (i dati saranno forniti in un secondo momento).
Le operazioni di voto si sono svolte con maggiore o minore rapidità a seconda delle zone. In molti seggi elettorali, la consegna delle schede agli elettori dopo aver votato ha rallentato il processo, poiché queste schede non sono classificate, causando qua e là un po’ di nervosismo. I mauritani si dicono motivati a votare, ma anche vigili: la trasparenza del voto è un obiettivo importante.
Due dei principali candidati dell’opposizione, il militante per i diritti umani Biram Dah Abeid, arrivato secondo alle ultime presidenziali, ha già chiesto ai suoi sostenitori di “combattere le frodi” con tutti i mezzi legali. Hamadi Ould Sidi El Mokhtar, il capo del partito islamista Tawassoul, principale forza di opposizione nell’Assemblea Nazionale, ha dichiarato di “rimanere attento a qualsiasi irregolarità”.
Quasi 750 osservatori nazionali sono stati dispiegati nei 4.500 seggi elettorali del Paese. In realtà è un numero esiguo, come è evidente soprattutto nella capitale Nouakchott. Soprattutto, mancano quasi del tutto gli osservatori internazionali.
Il presidente mauritano è eletto con un sistema a doppio turno per un mandato di cinque anni rinnovabile una sola volta. Se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta dei voti espressi al primo turno, viene convocato un secondo turno due settimane dopo tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti, e il candidato che raccoglie più voti vince. Pertanto, il secondo turno potrebbe tenersi domenica 14 luglio 2024. Per la legge locale, i candidati devono obbligatoriamente essere di religione musulmana e avere almeno quarant’anni alla data del primo turno. L’elezione di un nuovo presidente deve avvenire tra i 30 e i 45 giorni prima della scadenza del mandato del presidente uscente.