Dopo che una persistente siccità aveva provocato una importante crisi idrica in molte zone del Marocco, prima un vento fortissimo poi piogge torrenziali si sono abbattute nel sud del paese.
Nella provincia di Al Haouz, a sud di Marrakesh, nella località di Moulay Brahim, le strade si sono trasformate in torrenti di fango, le auto sono state trascinate via dalla furia dell’acqua, così come le tende dei piccoli mercatini lungo le strade, importantissimi in un’economia di sussistenza come quella dei paesi interni. È andato tutto distrutto, ma fortunatamente ad oggi non si registrano vittime. Le autorità locali si sono subito attivate per sostenere le famiglie colpite, che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni e le attività. Le città e i piccoli centri del sud del Marocco non sono abituati a queste piogge così potenti e improvvise. Hssayn Ait Atta riferisce che gli anziani non ricordano di aver mai visto una situazione simile.
Le zone più interessate dalla penuria d’acqua sono quelle di Casablanca e Marrakesh, ma tutte le regioni interne registrano da mesi una siccità severa. I letti dei fiumi sono completamente in secca, il terreno ovunque così arido da non poter drenare la grande quantità di piogge che si è abbattuta all’improvviso.
Già dallo scorso gennaio era stata disposta la chiusura degli hammam e delle docce tradizionali per tre giorni alla settimana, per ridurre il consumo d’acqua, decisione contestata dalla popolazione, come si può immaginare, dato il loro ruolo fortemente simbolico di ritualità. Il provvedimento era stato sospeso a marzo e poi riattivato poco dopo, per la persistente siccità. In questi giorni le splendide fontane della grande Moschea di Hassan II a Casablanca sono ancora prive di acqua per decisione dell’autorità centrale, e le fontane di marmo per le abluzioni vengono aperte solo nelle feste principali.
Gli effetti dei cambiamenti climatici stanno avendo un forte impatto anche in Marocco, andando a colpire un paese già povero di infrastrutture, impreparato a fronteggiare una crisi idrica così importante.
La modernizzazione del paese, sicuramente avviata, non ha toccato affatto le zone interne rurali, ancora estremamente arretrate.