vai al contenuto principale

Libia, ripresa attività nei centri di detenzione a Tripoli 404 pazienti nella prima settimana

Medici Senza Frontiere (MSF) torna a fornire cure mediche vitali nei centri di detenzione di Al-Mabani e Abu Salim a Tripoli dove era stata costretta, circa tre mesi fa, a sospendere le attività a causa di alcuni preoccupanti episodi di violenza. I team di MSF sono tornati anche nel centro di Shara Zawiya, dove non era stato possibile accedere negli ultimi mesi.

Questo sviluppo è il frutto di recenti interlocuzioni tra MSF e il Dipartimento per combattere l’immigrazione illegale (DCIM) libico, che ha fornito rassicurazioni sul rispetto di condizioni di base che consentiranno all’organizzazione di svolgere le proprie attività in linea con l’etica medica e i principi umanitari. Tra queste, che non sarà usata violenza contro le persone trattenute nei centri, la sicurezza per i team di MSF, l’accesso senza ostacoli e continuativo dello staff medico ai centri di detenzione, il libero accesso delle persone ai servizi sanitari di MSF, il rispetto della confidenzialità medica.

Le équipe di MSF hanno riavviato lo scorso 15 settembre il servizio di cliniche mobili nei centri di detenzione di Al-Mabani (Ghout al-Sha’al), Abu Salim e Shara Zawiya, a Tripoli, fornendo cure mediche e supporto psicosociale a uomini, donne e bambini che altrimenti avrebbero avuto un accesso molto limitato all’assistenza sanitaria. Nella prima settimana, i medici di MSF hanno assistito 404 pazienti, inclusi 30 minori sotto i 15 anni, la maggior parte dei quali affetti da malattie della pelle, disturbi gastrointestinali e infezioni respiratorie, condizioni attribuibili alle condizioni di vita nei centri. Le équipe mediche di MSF hanno anche facilitato il trasferimento d’emergenza di 28 pazienti per ricevere cure urgenti in cliniche supportate dall’organizzazione.

Pur accogliendo con favore le nuove rassicurazioni delle autorità libiche, MSF continua a chiedere la fine del sistema di detenzione arbitraria e indefinita, la chiusura dei centri di detenzione, il rilascio di tutte le persone che vi sono trattenute, e la garanzia che queste persone ricevano assistenza umanitaria e servizi di protezione adeguati, compreso il rimpatrio volontario urgente e il ricollocamento fuori dalla Libia.

 

Torna su