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Libia, ciò che accade in mare e nei centri di detenzione è anche responsabilità nostra

Il Parlamento ha approvato il rifinanziamento delle missioni internazionali per il 2021 con una maggioranza schiacciante, che può contare per una volta anche sul sostegno di Fratelli d’Italia, ma una crepa si apre lo stesso, e riguarda come previsto il rinnovo della cooperazione con la Libia, tanto che la Camera, prima di approvare la risoluzione di maggioranza, con 438 voti a favore, appena 3 contrari e 2 astenuti, respinge quella presentata da Palazzolo, Boldrini, Magi e altri deputati della sinistra che si opponeva al rinnovo del cosiddetto memorandum, firmato nel 2017.
Le parole del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il quale ha affermato che “in effetti l’accordo è stato fatto con le motovedette, con l’assistenza che fa la Guardia costiera italiana, e che i veri coordinatori sono gli italiani”, non hanno rassicurato quanti abbiano visto il video ripreso gli operatori della Sea Watch in un cui una motovedetta di quelle donate dall’Italia alla Guardia costiera libica speronava un  barcone di migranti mentre gli veniva sparato contro e venivano riportati indietro. Insomma, non un salvataggio in mare ma un’azione di polizia per riportarli nei lager.
Da giornalista ho sempre raccontato fatti, riportato ciò che vedevo e, quando necessario, ho esercitato sia il diritto di cronaca che di critica e, in alcuni casi, come quello che vi stiamo raccontando oggi, non ho esitato a prendere una posizione netta in difesa dei diritti umani.
Su Libia non può che essere netta e chiara.
Le storie raccolte tra i prigionieri dei centri di detenzione libici sono scioccanti. Emerge una spietatezza e un livello di sofferenza inimmaginabili.
Ciò che accade in questi luoghi oscuri non è solo responsabilità della Libia, ma dell’intera comunità internazionale. E oggi l’Italia, ancora una volta, con tutti gli altri paesi europei si confermano complici, come ha sottolineato Amnesty Italia, della cattura di perone in mare e del respingimento di migranti e rifugiati nell’inferno dei centri di detenzione libici.

Su Focus on Africa continueremo a raccontarvi le notizie relative agli abusi libici e a proporvi approfondimenti per tenersi informati su cosa accade in Libia e nei paesi limitrofi da cui arrivano i flussi di migranti che si riversano sulle nostre coste in cerca di una speranza, di un futuro migliore, di una chance di sopravvivenza.
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