Skip to content
Focus internazionale

Iran, notte infernale in Medio Oriente

La ferocia di questa guerra, che si sta allargando a macchia d'olio, sta portando il mondo intero verso una guerra globale.

Israele ha lanciato il suo attacco all’Iran in risposta “ai mesi di continui attacchi del regime iraniano”.
Questa è la dichiarazione rilasciata dal governo israeliano, dopo gli attacchi lanciati questa notte sulle principali città iraniane, definendoli una risposta “ai mesi di continui attacchi del regime iraniano contro lo Stato di Israele”. Dal bunker della base Kyria di Tel Aviv, Netanyahu ha dato il via all’ “Operazione Giorni di Pentimento”, con obiettivi non soltanto in Iran, ma anche in Siria e Iraq.

I raid della notte scorsa hanno coinvolto Teheran, Karaj e altre città iraniane. Nella capitale si sono registrate esplosioni intorno all’aeroporto internazionale Imam Khomeini e in tutta la città, ma l’agenzia iraniana IRNA ha dichiarato che la contraerea ha intercettato con successo i missili nemici. Israele, dal canto suo, afferma di aver mirato soltanto agli obiettivi militari per non coinvolgere la popolazione civile: “Israele ha progettato questi attacchi con l’obiettivo di non causare vittime, con danni minimi e a un livello che il governo iraniano potesse contenere”, ha riferito un funzionario della sicurezza israeliano.

Secondo il Centro di Difesa Aerea iraniano, la maggior parte degli attacchi aerei effettuati sulle basi di Teheran, Khuzestan e Ilam, sono stati respinti e che si registrano solo danni limitati nelle tre province. “La difesa aerea ha respinto con successo la maggior parte degli attacchi, con nuovi sistemi di difesa aerea”, sebbene si segnali la morte di tre soldati iraniani. Questa la versione ufficiale del regime, che non accenna a mostrare debolezza.

Ma la ferocia di questa guerra, che si sta allargando a macchia d’olio, sta portando il mondo intero verso una guerra globale. La prova di forza tra le due grandi potenze del Medio Oriente dovrebbe spaventarci non poco. Nonostante le continue provocazioni da entrambe le parti, tra un regime assolutistico come quello della Repubblica islamica e l’altrettanto rigido Israele, in grado di scatenare una guerra disastrosa,
nonostante ci sia un genocidio in corso a Gaza, nonostante l’invasione da parte Israele in Libano, non si sentono ferme parole di condanna da parte delle potenze occidentali, che sembrano ignorare la gravità del conflitto, nonché le continue violazioni di ogni diritto umanitario da parte di Israele. Gli Stati Uniti si sono limitati a consigliare “moderazione”, ma non c’è alcuna moderazione, e anche le parole di Papa Francesco restano inascoltate.
Il progetto di “grande Israele”, annunciato da Netanyahu alle Nazioni Unite, va avanti senza ostacoli, con una ferocia inaudita nei confronti della popolazione civile, che sta soffrendo quello che, ormai, è sotto gli occhi di tutti, ma che tutti continuano a non voler vedere.

Torna su