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Il sole sorge a Sud, storia di un ospedale e della speranza per il Tigray

Un ospedale a pochi chilometri da Mekele, capitale della regione del Tigray, nord dell’Etiopia. Medici e volontari italiani ed etiopi con un sogno: garantire ai più poveri tra i poveri cure essenziali e chirurgia specialistica, e costruire insieme percorsi di reinserimento sociale. E’ questa l’Hewo, una struttura sanitaria, ed una comunità, dove si tenta di immaginare il futuro in una terra difficile e bellissima.

Un futuro che la guerra rischia di distruggere perché il Tigray, dal novembre del 2020, è teatro di un conflitto feroce.


Il documentario “Il sole sorge a Sud” del 2018, girato da Flavio Gianandrea, che verrà proiettato per la prima volta a Roma venerdì 17 dicembre alle 17,30 alla Casa del Cinema, racconta, attraverso la vita dell’ospedale Hewo di Quihà e il lavoro dei medici e dei volontari di Lazio Chirurgia Progetto Solidale ed Hewo Modena Solidarietà per lo Sviluppo, quell’Etiopia che ogni giorno combatte la battaglia della pace. Ma racconta anche ciò che la guerra rischia di sgretolare. La colonna sonora è “Love me” di Joe Victor a cui va un profondo ringraziamento.


Al termine della proiezione si terrà un incontro-dibattito con i volontari di Lazio Chirurgia Solidale, la onlus che dal 2004organizza missioni chirurgiche e medico-sanitarie in Tigray, in cui saranno forniti aggiornamenti sul conflitto in corso e sulle attività dell’ospedale. L’obiettivo è chiedere con forza il cessare delle ostilità e un accesso senza limitazioni nella zona di guerra alle organizzazioni umanitarie affinché possa essere garantita l’assistenza ad una popolazione sull’orlo della carestia, in quella che è ormai una delle più gravi e drammatiche crisi globali, con milioni di persone a rischio e un numero sempre crescente di sfollati.

 

QUOTES

 

“L’esperienza in Etiopia è stato per me un fulmine a ciel sereno. Ritrovarmi a soli diciannove anni in un paese così distante da quello che rappresenta per me la quotidianità ha consentito di ampliare la mia visione del mondo. Ritrovarmi a fare i conti con una cultura ben differente dalla nostra e con una dimensione sanitaria così problematica è stato molto formativo. Ciò che è contato per me non è stato tanto il documentario in sé, quanto la mia presenza lì, che mi ha consentito di poter aiutare e fare qualcosa per gli altri. Nello specifico avere la possibilità di girare un documentario nell’ospedale è stata una grande occasione ma al contempo una grandissima responsabilità. Quello che spero di essere riuscito a fare è di aver dato valore a quello che i volontari fanno ogni giorno laggiù, con la speranza di offrire spunti di riflessione a chi lo vedrà”, Flavio Gianandrea.

 

ll nostro ospedale è ancora aperto ma funziona a fatica. Farmaci e materiale che avevamo spedito sono fermi da mesi all’aeroporto di Addis Abeba. Molti infermieri e medici locali non escono di casa per paura o addirittura sono fuggiti dal Tigray. Non riusciamo nemmeno a mandare il denaro necessario perché le banche non l’accettano. E queste sono solo alcune delle difficoltà che affliggono quello che fino a poco tempo fa era un vero centro di eccellenza”, Giorgio Pasquini, presidente di Lazio Chirurgia.

 

 

HEWO Modena dal 1985 è impegnata al fianco dei poveri e degli ammalati in Etiopia. Il valore su cui si fonda il nostro volontariato è la fraternità per la piena realizzazione della dignità della persona del povero senza distinzione di etnia o religione, perché esso stesso sia protagonista del proprio riscatto. Per questo è particolarmente doloroso vedere oggi la Fraternità sovrastata da una guerra che come prime vittime ha proprio i più poveri e gli ammalati” – Giancarlo Bertacchini, membro del consiglio direttivo di Hewo Modena.

 

Ascolto e attenzione alla cultura “dell’altro”, condivisione delle risorse non solo quelle materiali. perché la strada del “dare e avere” non è a senso unico, rispetto della vita:

questi i valori che ci ispirano ed è per questo che siamo contro la guerra di ogni tipo.

Che follia aggiungere la guerra alle tante e gravi calamità naturali e non che già affliggono i Tigrigni”, Giorgio Pasquini, presidente di Lazio Chirurgia Progetto Solidale.

 

 

PROGRAMMA


Ore 17,30 Introduzione
Ore 18,00 Proiezione
A seguire, dibattito moderato da Elena L. Pasquini

 

IL DOCUMENTARIO


Le corsie di un ospedale sono la lente attraverso cui leggere un paese per molto tempo raccontato solo come luogo di miracolosa crescita e oggi devastato dalla guerra. I pazienti arrivano dalle zone più povere di Mekelle, dai villaggi e dalle campagne, impiegano anche giorni di viaggio per una visita, sanno che qui si possono curare anche i più poveri, che all’Hewo la medicina e la chirurgia sono gratuite. Flavio Gianadrea li segue, e con loro segue i medici che li curano e quanti lavorano nella struttura. Posa lo sguardo su ciò che rende unico questo luogo: la comunità come terapia. Perché all’Hewo, la medicina che cura la lebbra, affronta malattie complesse e da noi rarissime o sfida la malnutrizione infantile che è ancora causa di morte per troppi bambini, passa per la vita di un centro dove si lavora, si insegna sui banchi di un asilo, si coltiva la terra. Perché, come ricorda Giorgio Pasquini, presidente e fondatore di Lazio Chirurgia “la salute non è solo assenza di malattia, ma una condizione complessiva dello spirito e del corpo, a cui contribuiscono istruzione, lavoro, gioco e diritti”.

 

 

LAZIO CHIRURGIA ED HEWO

 

L’HEWO, HanseniansEthiopian Welfare Organization, nasce nel 1974 dalla visione di Carlo Travaglino e Franca Pesce che già dal 1969 sono in quella che oggi è l’Eritrea accanto ai malati di lebbra. Nel 2000 s’inizia a costruire l’Ospedale di Quihà, centro ad una decina di chilometri da Mekelle, grazie al contributo dei donatori Italiani, in particolare all’Organizzazione di volontariato Hewo Modena, dove la cura delle malattie infettive si accompagna ad attività che mirano ad una reintegrazione del malato nella vista sociale e collettiva. Cosi, la struttura è anche luogo di lavoro ed ospita un asilo con un centro per i diritti dell’Infanzia. L’ospedale ha anche un reparto maternità, uno di pediatria, un ambulatorio e l’odontoiatria.Hewo opera anche in Oromia con il Centro di Garbo dove ha dato vita e gestisce un asilo con 160 bambini.  

 

Dal 2004, la Onlus Lazio Chirurgia Solidale effettua missioni chirurgiche, con particolare focus sulla chirurgia della tiroide, chirurgia pediatrica ed ortopedia. Si occupa anche del laboratorio di analisi.

 

 

L’AUTORE

 

Flavio Gianandrea de Angelis è nato a roma nel 1998. Regista emergente laureato in DAMS all’Università degli studi di RomaTre e diplomato in Regia alla EICTV di Cuba.

 

CREDITS

Regia: Flavio Gianandrea de Angelis
Fotografia: Flavio Gianandrea de Angelis
Sound design: Luca Miglino
Montaggio: Flavio Gianandrea de Angelis e Lorenzo Conte
Color correction: Gabriele Tutino
Redazione: Myriam Carmignani
Musiche di Joe Victor “Love me”

 

L’ingresso alle proiezioni è consentito a chi è munito di Green Pass e di un documento di identità. L’ingresso alle sale è gratuito ma è necessario registrarsi presso la portineria della Casa del Cinema, a partire da un’ora prima dell’evento.

 

 

 

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