Islam Hijazi, direttrice del programma di Heal Palestine, organizzazione che fornisce supporto medico a Gaza, è stata brutalmente assassinata nei pressi dell’ospedale giordano di Khan Younis. Secondo diverse testimonianze, Hijazi è stata uccisa dai militanti di Hamas, che hanno sparato 90 colpi contro la sua auto. La ragione dietro questo atto sarebbe stata il rifiuto di Hijazi di cedere i fondi di beneficenza raccolti per i civili al gruppo terroristico.
🚨 CONFIRMED: Hamas Killed Islam Hijazi.
Momen El-Faram, the husband of Islam Hijazi, director of the "Heal Palestine" organization, who was killed yesterday by Hamas militias with 90 bullets fired at her car, confirmed that it was Hamas who killed her.
He issued a statement… pic.twitter.com/jheFEqYxHd
— Ihab Hassan (@IhabHassane) September 27, 2024
Hijazi aveva dedicato la sua vita all’aiuto umanitario, rimanendo volontariamente a Gaza per sostenere i più bisognosi, soprattutto dopo gli eventi del 7 ottobre. Il suo impegno nel garantire che i fondi venissero utilizzati esclusivamente per i civili ha portato alla sua morte, un omicidio che Hamas ha cercato di giustificare come un “errore”, affermando che l’imboscata fosse destinata a un’altra persona. Tuttavia, la violenza premeditata con cui è stata fermata e uccisa suggerisce il contrario.
Il marito di Islam, Momen El-Faram, ha confermato la responsabilità di Hamas in una dichiarazione pubblica, denunciando che le autorità di Gaza avevano riconosciuto l’errore dopo il fatto. Le circostanze del delitto sono aggravate dal silenzio mediatico che circonda la vicenda, un’ulteriore dimostrazione delle pressioni e delle censure che spesso oscurano crimini commessi nella Striscia.
L’omicidio di Hijazi non è un caso isolato. Testimoni locali e attivisti come Hussein Jamal e Iyad Khader hanno evidenziato la crescente violenza da parte di Hamas, non solo contro Israele, ma anche contro i palestinesi stessi. Khader ha parlato apertamente della “mafia” che sta prendendo piede nel sud della Striscia, rubando e terrorizzando la popolazione civile. Questi eventi dimostrano come Hamas non sia solo nemico esterno, ma anche oppressore interno, contribuendo alla sofferenza del proprio popolo. La morte di Hijazi, una madre di due figli, segna un tragico promemoria di quanto profondamente il conflitto stia devastando Gaza, non solo per la guerra con Israele, ma anche per l’influenza di forze oppressive interne come Hamas.