E’ in Italia in questi giorni la poetessa, scrittrice, giornalista e attivista per i diritti umani Somaia Ramish.
Nata ad Herat, per oltre vent’anni ha contribuito alla crescita e allo sviluppo democratico dell’Afghanistan, facendo politica attiva, fino al drammatico ritorno dei Talebani nel 2021, quando ha dovuto lasciare precipitosamente il suo paese insieme alla famiglia.
“Per vent’anni mi sono battuta, nel mio paese, contro ogni forma di violenza perpetrata nei confronti delle donne, contro i matrimoni forzati, ho affrontato ogni tipo di problema sociale e politico, in una società con un retaggio ancestrale fortissimo come quella afghana. Venti anni di esperienza e di lavoro per i più vulnerabili, donne, bambini, disabili… mi sono trovata spesso in situazioni difficili, soprattutto quando mi sono trovata a denunciare abusi, delitti d’onore, violenze familiari di ogni tipo, violazioni dei diritti umani così brutali, che mi costringono ogni giorno a lottare e ad alzare la voce per richiamare l’attenzione sul mio popolo che agonizza ogni giorno di più” dice la Ramish. In attesa della pubblicazione delle sue opere in Italia, prevista per il prossimo autunno, anche noi riportiamo l’attenzione sulle continue violazioni dei diritti che si consumano quotidianamente in Afghanistan, continuando a testimoniare la tragedia che sta coinvolgendo un popolo intero.