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Etiopia, Fondazione diritti umani eritrei all’Onu, riconoscere le responsabilità di Asmara nel Tigray

La Fondazione per i diritti umani degli eritrei ha chiesto alle Nazioni Unite di intervenire nella guerra in corso nel Tigrai, in particolare per valutare il ruolo e le responsabilita’ dell’Eritrea. In una lettera indirizzata al segretario generale Onu, Antonio Guterres, il legale della fondazione Emiel Juriens chiede di sollecitare un’azione del Consiglio di sicurezza, dicendosi preoccupata “per le gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze militari eritree (l’Eritrean Defence Force o “Edf”) nella guerra nel Tigre’ e per l’impatto profondo e di vasta portata di questa guerra sui diritti umani degli eritrei” che risiedono nel Paese o che fanno parte della “vasta diaspora”. Fin dal primo momento della guerra l’Edf “e’ stato profondamente coinvolto” nel conflitto, scrive la Fondazione, sottolineando la pratica dell’arruolamento forzato che Asmara ha acuito dal novembre del 2020, all’inizio della guerra tigrina. La Fondazione ricorda quindi che il servizio militare eritreo – noto come “servizio nazionale” – e’ stato qualificato dalla Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite come “schiavitu'” e come un “crimine contro l’umanita’”, anche in virtu’ dell’arruolamento obbligato di minori. Nella lettera si denunciano quindi ripetuti episodi di “massacri, l’uso sistematico dello stupro e della fame come armi di guerra, la distruzione deliberata di campi profughi nel Tigre’ ed il rimpatrio forzato di rifugiati eritrei in Eritrea, nonche’ la deliberata distruzione delle strutture sanitarie nella regione tigrina”. Le prove degli avvenuti abusi sono state documentate anche dall’indagine congiunta dell’Ehrc e dell’Ohchr, secondo cui gli abusi sono stati caratterizzati da “estrema brutalita’” che potrebbe equivalere a crimini di guerra e crimini contro l’umanita’ e che ha sottolineato che “il gran numero di violazioni” potrebbe essere collegato alle forze etiopi ed eritree.

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