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Due giornalisti spagnoli uccisi in Burkina Faso da un gruppo Jihadista

Dall’anno 2015 sono aumentati gli attacchi e gli episodi di violenza nel Burkina Faso. E lo dimostrano le 4 persone che hanno perso la vita durante l’ultimo attacco jihadista avvenuto nel paese. Si tratta del noto documentarista David Beriáin, autore de “Il mondo dei narcos”, famoso per i suoi servizi in giro per il mondo e di recente indagato dalla Procura di Milano per i suoi reportage sulla ‘ndrangheta ritenuti fasulli, ucciso insieme all’ operatore Roberto Fraile, mentre erano al lavoro per realizzare un servizio per conto di Movistar TV, sulla caccia di frodo concentrata nella parte est del Paese, in collaborazione con una Ong della quale era membro anche l’uomo irlandese che li accompagnava durante il reportage. Dopo tante informazioni confuse e poco attendibili, come una prima ipotesi di rapimento, la conferma ufficiale della tremenda notizia, è giunta dalla ministra degli Esteri spagnola, Arantxa González Laya. Oltre alle 4 persone uccise nell’attacco, avvenuto nei pressi della riserva forestale di Pama nella provincia di Kompienga, (tre europei e un Burkinabè), secondo alcune fonti locali, ci sarebbe anche un imprecisato numero di feriti da arma da fuoco. A bordo di due pick up e di circa una ventina di motociclette, gli assalitori si sarebbero anche impossessati con la forza dei fuoristrada dei giornalisti, dei droni e di alcune armi. Ancora nessuna rivendicazione da parte dei gruppi jihadisti stanziati nel territorio, ma secondo i dati forniti da alcune ricerche, i terroristi islamici una volta presenti solo al confine con il Mali, ora sarebbero concentrati in diverse zone dello stato. Con queste morti non si fa altro che aggiungere altri nomi alla triste lista dei tanti giornalisti uccisi negli ultimi anni. Martiri dell’informazione e degli aiuti umanitari che meritano giustizia. Colpevoli solo di aver fatto il proprio dovere.

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