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Cooperazione

Dall’Africa all’Italia, quando un sogno si perde sulla strada

Operatori Sanitari Nel mondo avvicina le donne costrette a prostituirsi promuovendo la cura della salute in ambulatorio e con una “unità di strada”.

La prostituzione in Europa dovrebbe essere vista come un fenomeno internazionale che interessa uomini e donne spesso provenienti dal continente africano.

La maggior parte delle prostituite non avevano esperienze pregresse sulla strada nel loro continente d’origine. Si sono ritrovate in un paese straniero, spesso con un grosso debito da estinguere e nessuna possibilità di scelta.

Un caso particolare è costituito invece dalle prostitute transessuali sudamericane, scappate più che altro perché perseguite per il loro orientamento sessuale o per l’identità di genere.

Operatori Sanitari Nel mondo, oltre a svolgere un lavoro molto importante di promozione e cura della salute presso l’ambulatorio di Castel Volturno, opera anche come “unità di strada”.

Generalmente dopo le 20:00, gli operatori si recano lunga la Domiziana, via costellata da sex workers, dove cercano un contatto diretto con ognuna di loro, fornendo un kit contenente dei detergenti intimi, salviettine, disinfettanti e preservativi.

E’ un operazione tutt’altro che semplice: molte prostituite sono diffidenti, sviluppano un meccanismo di difesa dovuto alla necessità di prevenire attacchi verbali e violenze che sono spesso all’ordine del giorno.

Durante l’approccio con queste ragazze cercano di convincerle, attraverso la preziosa collaborazione di mediatrici, a far una visita presso l’ambulatorio, dove in caso di necessità, non solo potrebbero trovare delle cure gratuite, ma anche una famiglia che le accoglie.

E’ un lavoro difficile che necessita alcune linee-guida perché possa produrre un certo beneficio per l’intera comunità.

Innanzitutto è necessario sospendere il giudizio: i preconcetti e la voglia di dissuasione si devono lasciare tra le proprie mura di casa.

Bisogna conoscere l’utenza nella sua specificità: sulla strada ci sono transessuali brasiliani, transessuali italiani e prostituite cisgendernigeriane. Ognuno di loro ha un bagaglio culturale diverso che riflette il proprio modo di vivere e nel nostro caso, il tipo di approccio.

Infine è necessario ricordare che sono donne dotate di una propria identità personale, ed è sacrosanto riconoscerla se si vuole portar a termine il “ mandato”.

Ma la domanda che molti potrebbero porsi è: perché tutto questo è necessario?

Purtroppo gli ultimi dati epidemiologici sono raccapriccianti: sifilide, epatite ma soprattutto HIV, sono ritornate a circolare in modo preponderante. Una prostituita su due risulta positiva alla sifilide, e un numero molto elevato, risulta positivo all’HIV.

Prevenire ma soprattutto curare è indispensabile, sia per la salute individuale, sia per la salute globale.

Non scordiamoci che sono virus letali ma che possono essere tenuti sotto controllo solo ed esclusivamente con cure mediche, cure che operatori sanitari del mondo offre gratuitamente.

Crediamo in un mondo inclusivo e la salute degli individui, di tutti gli individui (per noi non esistono persone di serie A o serie B) è la nostra priorità.

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