Il 9° Forum di cooperazione sino-africana (FOCAC), a Pechino, rappresenta un evento chiave per rafforzare i legami tra la Cina e il continente africano. Con la partecipazione di 50 leader africani, questo vertice sottolinea il ruolo crescente della Cina come principale partner economico dell’Africa, sorpassando le ex potenze coloniali e altre nazioni come gli Stati Uniti, l’India e la Turchia.
La Cina ha adottato una strategia diplomatica attenta nei confronti dell’Africa, fondata su oltre vent’anni di investimenti consistenti in settori chiave come infrastrutture, minerali e sviluppo industriale. Questi investimenti, inizialmente accolti con entusiasmo da molte nazioni africane, hanno portato alla costruzione di strade, ferrovie e stadi, oltre a favorire l’insediamento di centinaia di migliaia di cinesi nel continente. Tuttavia, l’euforia iniziale ha lasciato il posto a un maggiore pragmatismo, anche a causa delle crescenti preoccupazioni legate al debito che gravano su economie come lo Zambia e il Kenya. Nonostante il rallentamento degli investimenti dovuto alla crisi economica cinese, Pechino continua a promettere l’importazione di prodotti africani e a garantire la sua non interferenza negli affari interni dei paesi del continente.
Questa diplomazia della “non interferenza” è un elemento centrale del successo della Cina in Africa, distinguendosi dagli approcci occidentali percepiti come più invasivi. Molti leader africani vedono in Pechino un partner affidabile che non impone condizioni politiche in cambio degli aiuti economici. Questo approccio ha consentito alla Cina di guadagnare influenza diplomatica in Africa, che ora è considerata una parte fondamentale del “Sud globale”. Pechino promuove il suo modello di modernizzazione non occidentale, presentandosi come leader di questo movimento globale, in contrapposizione agli Stati Uniti e al loro tentativo di “contenere” l’ascesa cinese.
Nel corso del vertice, i leader africani hanno espresso il loro pieno sostegno alla politica della “Cina unica”, ribadendo la loro adesione alla posizione cinese nei confronti di Taiwan. Questo sostegno rappresenta un grande ritorno per gli investimenti diplomatici ed economici di Pechino nel continente, evidenziando come la Cina sia riuscita a colmare il vuoto lasciato dagli occidentali, che per troppo tempo hanno trascurato l’Africa. Nonostante questo, la maggior parte dei paesi africani non intende allinearsi apertamente con la Cina nella nuova guerra fredda del 21° secolo, preferendo mantenere una posizione di non allineamento e rifiutando di prendere parte in modo deciso nello scontro tra Pechino e Washington.
Un esempio emblematico dell’influenza cinese crescente in Africa è il progetto autostradale che collegherà la capitale del Kenya, Nairobi, con il confine ugandese, attraversando 175 chilometri di strada a pedaggio. Originariamente, il progetto era stato assegnato nel 2019 a un consorzio di imprese francesi, tra cui Vinci. Tuttavia, con l’elezione del presidente William Ruto nel 2022, i piani iniziali sono stati interrotti, portando infine alla decisione di assegnare la realizzazione del progetto alla Cina.
Questo cambio di direzione segna una svolta significativa, soprattutto considerando che durante la sua campagna elettorale Ruto aveva espresso l’intenzione di ridurre la dipendenza dalla Cina nei progetti di costruzione. Tuttavia, la necessità di completare l’opera infrastrutturale ha portato il governo keniota a riavvicinarsi a Pechino. L’autostrada migliorerà il flusso di merci dal porto di Mombasa verso paesi limitrofi come Uganda, Rwanda, Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan, confermando l’importanza strategica della Cina nella regione.
Questa vicenda non solo evidenzia il ruolo preminente di Pechino come partner economico per molte nazioni africane, ma dimostra anche come la Cina continui a vincere importanti contratti infrastrutturali a discapito di potenze occidentali come la Francia. Ruto ha sottolineato come questi legami con la Cina portino benefici a entrambi i paesi, consolidando ulteriormente la posizione di Pechino come attore chiave nella modernizzazione dell’Africa.
Il vertice FOCAC conferma l’influenza crescente della Cina in Africa, grazie a una diplomazia pragmatica, investimenti mirati e una presenza economica forte che continua a prevalere sugli sforzi di altre nazioni. Questo legame non implica un’alleanza ideologica, ma si basa su interessi concreti che entrambi i lati intendono preservare, in un contesto di crescente competizione globale.