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Diritti umani

Burundi, il Relatore ONU avverte: rischi crescenti per i diritti umani e la sicurezza in vista delle elezioni 2025

Preoccupazioni ONU per il Burundi: tensioni interne, crisi economica e rischi per le elezioni del 2025.

Il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Burundi, Fortuné Gaetan Zongo, ha lanciato un allarme riguardo al potenziale incremento delle tensioni nel paese, in vista delle elezioni legislative del 2025. Nel suo rapporto, che sarà presentato alla 57esima sessione del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU, Zongo esprime preoccupazione per una serie di fattori che potrebbero preannunciare gravi violazioni del diritto internazionale sui diritti umani.

Negli ultimi dodici mesi, il Burundi è stato teatro di forti tensioni interne, caratterizzate da una significativa riduzione dello spazio civico e da una crescente repressione nei confronti degli oppositori politici, dei professionisti dei media e dei difensori dei diritti umani. Questi sviluppi preoccupano particolarmente il Relatore Speciale, che evidenzia come l’impunità per gli autori di violazioni dei diritti umani, specialmente durante la crisi del 2015, continui a essere un problema persistente.

La situazione della sicurezza in Burundi si sta deteriorando ulteriormente, in particolare con la ripresa degli attacchi da parte del gruppo ribelle Resistenza per lo Stato di Diritto in Burundi (RED Tabara). A questo si aggiunge un aumento preoccupante dei casi di sparizioni forzate e arresti arbitrari, che Zongo considera segnali d’allarme seri.

Il rapporto sottolinea anche la grave crisi economica che il Burundi sta affrontando, con un’inflazione a due cifre (26,3%), una grave scarsità di valute estere, un forte deprezzamento della moneta locale e un’elevata pressione fiscale. Questi fattori stanno pesantemente limitando il potere d’acquisto delle famiglie burundesi, portando il tasso di povertà a superare il 50%. La popolazione è inoltre colpita dalla carenza di beni essenziali come carburante, acqua ed elettricità, complicando ulteriormente la vita quotidiana.

Zongo osserva che il processo di riconciliazione nazionale, iniziato dopo le precedenti crisi, rimane incompiuto, e che il paese continua a essere afflitto da una crisi umanitaria legata al cambiamento climatico. Le deboli capacità istituzionali di affrontare queste sfide, sia interne che esterne, aggravano ulteriormente le vulnerabilità del Burundi, riducendo le prospettive di miglioramento della situazione.

Per prevenire un’escalation delle tensioni in vista delle elezioni del 2025, il rapporto di Zongo propone l’adozione di meccanismi di prevenzione, mediazione e garanzia di sicurezza. Egli avverte che l’attuale contesto potrebbe ostacolare l’organizzazione di elezioni libere, trasparenti e credibili, con potenziali gravi conseguenze per la pace e la sicurezza nel paese. Il rapporto, quindi, funge da campanello d’allarme sia per le autorità burundesi sia per la comunità internazionale, invitando a un’azione tempestiva per evitare un ulteriore deterioramento della situazione.

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