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Burkina Faso, tensione cresce nell’attesa dei risultati delle presidenziali dopo voto insanguinato

Sono ore di tensione in Burkina Faso dopo che decine di seggi elettorali situati nelle regioni settentrionali ed orientali hanno chiuso le operazioni di voto in anticipo a causa delle diffuse violenze registrate nel Paese durante le elezioni legislative e presidenziali, che si sono svolte ieri.
Il presidente della commissione elettorale Ahmed Barry, in una conferenza stampa convocata dopo la fine delle operazioni di voto sottolineando che, oltre alle chiusure anticipate di diversi seggi, alcuni non hanno proprio aperto a causa delle minacce ricevute dagli operatori elettorali.
Barry ha anche ricordato che le aree del nord e dell’est sono quelle in cui operano maggiormente i gruppi jihadisti legati ad al Qaeda ed allo Stato islamico.
“Le persone sono state minacciate. Hanno detto loro: ‘Chi mettera’ le dita nell’inchiostro puo’ dire addio al suo dito'” ha aggiunto il funzionario, riferendosi al marchio di inchiostro che viene fatto sul dito delle persone che hanno votato. Secondo i dati ufficiali diffusi alla vigilia del voto, almeno 400 mila persone – quasi il 7 per cento dell’elettorato – probabilmente non sarebbero stati in grado di votare a causa dei seggi elettorali rimasti chiusi nel timore di violenze. Per gli analisti questa percentuale potrebbe essere molto piu’ alta se si considera anche che circa 1 milione di persone sono sfollate a causa dell’insicurezza e che poche sono state in condizione di esercitare il loro diritto al voto.
Il  voto di ieri è stato insanguinato da numerosi episodi di violenza. In particolare nell’area di Tapoa dove non sono stati aperti 224 seggi elettorali su un totale di 335.
L’Observateur Paalga, quotidiano burkinabe’, ricorda che prima delle elezioni non e’ stato possibile fare il censimento in 22 Comuni, a causa delle tensioni jihadiste, precludendo il voto a 166.000 persone. Secondo la Commissione elettorale del Burkina Faso, in totale 400.000 persone – il 7% degli aventi diritto – non hanno potuto votare perche’ le forze di sicurezza inviate ai seggi non sono arrivate o sono giunte in ritardo. Si teme che il numero reale sia piu’ alto a causa dei molti sfollati dopo le violenze jihadiste degli ultimi anni. Per la prima volta, pero’, i burkinabe’ residenti all’estero hanno avuto l’opportunita’ di votare per le elezioni presidenziali e legislative, nell’ambasciata o nei consolati di una ventina di Paesi. In Costa d’Avorio, dove vive la piu’ grande comunita’ burkinabe’ all’estero – tra i tre e i cinque milioni di persone – si sono iscritti solo in 5.493. Poco dopo la chiusura dei seggi l’opposizione ha accusato il presidente uscente Roch Kabore’ di aver organizzato brogli per ottenere piu’ del 50 per cento dei consensi e vincere al primo turno, sostenendo che in quel caso non accetteranno il risultato delle urne. Per Kabore’, che cerca la rielezione contro 12 sfidanti, il ballottaggio sarebbe un rischio vista l’ampia coalizione che si prospetta contro di lui. Il primo mandato di Kabore’, cosi’ come la campagna elettorale, e’ stato segnato dal rischio per la sicurezza interna rappresentato dai gruppi jihadisti che operano nel Paese. Almeno 1.200 persone sono state uccise dagli estremiste dal 2015 ad oggi.
Poco dopo la chiusura dei seggi l’opposizione ha accusato il presidente uscente Roch Kabore’ di aver organizzato brogli per ottenere piu’ del 50 per cento dei consensi e vincere al primo turno, sostenendo che in quel caso non accetteranno il risultato delle urne. Per Kabore’, che cerca la rielezione contro 12 sfidanti, il ballottaggio sarebbe un rischio vista l’ampia coalizione che si prospetta contro di lui. Il primo mandato di Kabore’, cosi’ come la campagna elettorale, e’ stato segnato dal rischio per la sicurezza interna rappresentato dai gruppi jihadisti che operano nel Paese. Almeno 1.200 persone sono state uccise dagli estremiste dal 2015.

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