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Burkina Faso, Damiba lascia. Resta al potere il Movimento patriottico

Alla fine di tre giorni di trattative e di tensioni crescenti Paul-Henri Sandaogo Damiba si è dimesso.
Dopo il colpo di stato di Ibrahim Traoré e dei suoi uomini, il presidente della transizione burkinabe, salito al potere con la forza lo scorso gennaio, non ha potuto far altro che rimettere il mandato del suo incarico.
È dunque riuscita la destituzione del capo della giunta in Burkina Faso, il tenente colonnello Damiba, accusati di non rappresentate più gli interessi del Paese.
Alla fine anche i suoi fedelissimi hanno dovuto gettare la spugna.
Ieri l’ultimo tentativo di tenere in piedi il presidente colonnello, con una dichiarazione trasmessa dalla televisione pubblica. Esponenti dello Stato Maggiore avevano affermato di non riconoscere la presa del potere annunciata da un gruppo di militari che aveva destituito Damiba nella notte del 30 settembre e aveva indicato come unica via “consultazioni” pacifiche.

Ma con il passare delle ore altre unità militati hanno preso il controllo di arterie della città di Ouagadougou, chiedendo le dimissioni del tenente colonnello al potere dallo scorso gennaio perché “non rappresenta la posizione dell’istituzione”.

Oggi l’epilogo, con la decisione di Damiba di lasciare senza condizioni.

In Burkina Faso resta al potere il Movimento patriottico per la salvaguardia e della restaurazione (MPSR), cambia solo la guida, un giovane  ufficuale, Ibrahim Traoré affiancato dal capitano Farouk Sorgho, che ha guidato i militari golpisti sul terreno.
Si attendono sviluppi già in giornata.

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