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Bumba, trasformazioni e tragedie che segnano la vita di una donna immigrata

Un bel rosso Valentino sulle labbra. Saranno due o tre strati di rossetto. Della stessa nuance lo smalto sulle unghie di mani e piedi. Occhiali montati in oro. Perle di plastica bianco brillante alle orecchie e capelli corti ricci modellati a mò di boccoli. Andatura forzata.

Non sarà lei. Ripassa e riconosco la voce nel suo ciao proprio mentre aggiunge… sono Bumba. Resto basita. Un attimo di incertezza e poi la certezza…..é proprio lei.

È una donna alta Bumba. Una donna statuaria. Con vesti colorate. Costumi poveri ma eleganti. Sgargianti. Porta con sè l’umiltà e la fierezza della sua terra. D’estate arriva in aereo dal Senegal e fitta un letto, il solito letto, con altre africane, e con altre divide e condivide il riso della sera. Talvolta con ali di pollo, fagioli e peperoni. Mi incuriosiscono le sue ricette di casa con variopinti menù e la pochezza di quel che qui mette insieme con gioia a tavola nel solco della sua etnia. Tutta estate, da un po’ di anni, è qui che porta, chiusi in grandi teli e in buste di plastica nere o azzurre, i profumi e i colori della sua terra. Cesta stracolma di tessuti in testa e incedere di passo agile, sicuro,veloce. Bellissima nella sua negritudine senegalese. Sulla battigia a fior di risacca ondeggia le braccia e fa di sciarpe,foulard e parei vele colorate. Ne ha di belli e vistosi. Un po’ africani e un po’ no. A piedi nudi anche sulla sabbia rovente quando avvicina le signore sotto l’ombrellone. Gronda sudore ma rimane così, fredda nella sua essenza di donna, forte nelle tempeste inaspettate che il giorno riserva fuori latitudine.

Ha un figlio di sette anni che lascia a casa con la nonna. Lo abbraccia ogni momento con i pensieri del pensiero. Beve solo acqua e quando glie la offrono, nell’ora della calura, beve a garganella non meno di due bottiglie in qualche manciata di secondi. Così tutta estate da un po’ d’anni. Sulla spiaggia è conosciuta ed attesa. Rompe la quotidianità, irrompe con le sue mercanzie colorate, fa arrossire le signore griffate, fa girare la testa agli uomini. Ma questa estate é apparsa solo tre volte. Non più gli eleganti abiti del Senegal. Gonna bianca stretta corta e top con spalline strette. Passo incerto. Poche pezze al braccio. Ha fatto solo capolino. E non ha cercato di vendere nulla. Sono qui che mi interrogo su tutto. Sulle trasformazioni e sulle tragedie che segnano la vita di una donna immigrata. Sola. Smarrita nel suo essere e non essere.

Une personne aussi belle non plus aussi belle. Dove sarà finita? E perché? Poco meno di trent’anni con tante vite vissute. Tante angherie e tanta gioia di vivere. Tanta forza ad esser forte, tanti inganni, tanta umana fragilità. Chi ha ingannato Bumba e le tante altre? In quale strada è stata lasciata sola e al servizio di…?

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