Il 2 agosto, il presidente del Benin, Patrice Talon, ha emesso decreti per graziare oltre 400 detenuti, tra cui 27 attivisti dell’opposizione arrestati durante le violenze elettorali del 2019 e 2021. Reckya Madougou e Joel Aïvo, due importanti figure dell’opposizione, però, non sono state incluse: non si conoscono le ragioni specifiche della loro esclusione, ma verosimilmente sono legate alla gravità delle accuse contro di loro.
I 27 attivisti graziati, condannati a pene dai 38 mesi ai 10 anni, erano accusati di vari reati, come “partecipazione a un raduno armato” e “attacco o complicità nell’attentato all’integrità del territorio”. L’avvocato Victorien Fadé, uno dei difensori degli oppositori graziati, accoglie con gioia la liberazione, ma desiderava l’amnistia per cancellare la fedina penale dei suoi assistiti.
Ex capi di Stato e partiti di opposizione, come Boni Yayi e Nicéphore Soglo, continuano a chiedere il loro rilascio. Boni Yayi ha servito come presidente dal 2006 al 2016, mentre Nicéphore Soglo è stato presidente dal 1991 al 1996. Entrambi sono figure politiche di rilievo nel paese e ora sostengono l’opposizione, chiedendo il rilascio di Reckya Madougou e Joel Aïvo.