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Algeria, studioso di Islam condannato a tre anni

Coi suoi post ha offeso il profeta Maometto e merita tre anni di carcere.
A questo verdetto è giunto il tribunale di Sidi Mhamed il 22 aprile. Il “colpevole” è uno studioso di Islam, Said Djabelkheir, molto noto in Algeria.
In tre post pubblicati sul suo profilo Facebook nel gennaio del 2020, Djabelkheir aveva fatto un paragone tra la festa musulmana dell’Eid al-Adha e le celebrazioni del nuovo anno berbero, aveva definito “miti” alcune storie raccontate nel Corano e “apocrifi” alcuni hadith.
Per questi tre post, Djabelkheir ha violato l’articolo 144 bis del codice penale algerino, che vieta “le offese al profeta dell’Islam” e “la denigrazione dei dogmi o dei precetti dell’Islam”. Per tutta la durata delle indagini, 14 mesi, non è mai stato interrogato e ha appreso dell’inizio del processo solo attraverso i social media.
Amnesty International ha definito “oltraggiosa” la condanna di Djabelkheir: punire una persona per le sue analisi delle dottrine religiose è una evidente violazione dei diritti alla libertà di espressione e di opinione.
Djabelkheir, che è stato anche multato per 50.000 dinari algerini, resta in libertà in attesa dell’esito del processo d’appello.
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