Dall’inizio del 2024, l’Algeria ha espulso quasi 20.000 migranti africani verso il Niger, secondo quanto riportato dall’ONG “Alarme Phone Sahara”. Quest’organizzazione, attiva nel salvataggio dei migranti nel deserto tra i due paesi, ha contato esattamente 19.798 persone respinte tra gennaio e agosto di quest’anno. I migranti coinvolti includono uomini, donne e bambini provenienti non solo dal Niger, ma anche da altre nazioni africane, che considerano l’Algeria un punto di transito nella loro difficile rotta verso l’Europa.
Alarme Phone Sahara secourt des migrants dans le désert entre l’#Algérie et le #Niger, a recensé « exactement 19 798 personnes refoulées de janvier 2024 à août 2024 », selon son responsable de la communication Moctar Dan Yaye.https://t.co/dlbSxzwC8B
— Alarmephone Sahara (@AlarmephoneS) September 2, 2024
Alarme Phone Sahara ha denunciato le condizioni disumane e violente con cui queste espulsioni avvengono. I migranti vengono arrestati durante operazioni di polizia nelle città algerine, nelle loro abitazioni, nei luoghi di lavoro o al confine con la Tunisia. Una volta catturati, vengono concentrati a Tamanrasset, una città nel sud dell’Algeria, per poi essere trasportati in camion al confine con il Niger.
I migranti nigerini, dopo essere stati espulsi, vengono portati ad Assamakka, il primo villaggio nigeriano al confine, dove sono accolti dalle autorità locali. Tuttavia, coloro che provengono da altri paesi africani subiscono un destino più crudele: vengono lasciati al cosiddetto “punto zero”, una zona desertica che segna il confine tra Algeria e Niger. Qui, sono costretti a percorrere a piedi circa 15 chilometri per raggiungere Assamakka, attraversando il deserto sotto condizioni climatiche estreme e mettendo a rischio la loro vita.
La situazione non migliora una volta arrivati in Niger. Dopo la registrazione da parte della polizia locale ad Assamakka, i migranti vengono ospitati in centri di transito gestiti dall’ONU e da organizzazioni italiane. Successivamente, vengono trasferiti in altri centri situati nelle città di Arlit e Agadez, nel nord del Niger. Alarme Phone Sahara ha raccolto numerose testimonianze di migranti che raccontano di abusi, violenze e confische dei loro beni da parte delle forze algerine durante le operazioni di espulsione.
Le tensioni tra Algeria e Niger sono aumentate a causa di queste pratiche. Ad aprile, il governo nigerino, guidato dalle autorità militari al potere a Niamey, ha convocato l’ambasciatore algerino per protestare contro la “natura violenta” delle espulsioni. In risposta, l’Algeria ha convocato a sua volta l’ambasciatore del Niger, rigettando le accuse come “infondate”.
A complicare ulteriormente la situazione, nel novembre 2023 il regime militare nigerino ha abrogato una legge del 2015 che criminalizzava il traffico di migranti. Questa decisione ha portato a un aumento del numero di persone che si muovono liberamente lungo le rotte migratorie, senza più temere le ritorsioni a cui erano precedentemente esposte.