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Migranti, cade maxi-inchiesta contro il soccorso in mare. MSF: “Spazzati via sette anni di falsità”

La decisione era attesa, oggi la parola fine su una vicenda vergognosa: la maxi-inchiesta avviata dalla procura di Trapani nel 2016 contro le organizzazioni non governative impegnate nel salvataggio in mare. La prima di una lunga serie di azioni denigratorie e punitive a scopo di propaganda:  trasformare i soccorritori in “taxi del mare” e “amici dei trafficanti”.
Il giudice dell’indagine preliminare ha chiuso definitivamente il caso decretando l’infondatezza delle accuse e spazzando via qualunque sospetto di collaborazione con i trafficanti.
Dopo sette anni di false accuse, slogan infamanti e una plateale campagna di criminalizzazione delle ong. Cade dunque la maxi-inchiesta che ha coinvolto Medici Senza Frontiere  e altre organizzazioni accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
il mastodontico impianto accusatorio basato su illazioni, intercettazioni, testimonianze fallaci e un’interpretazione volutamente distorta dei meccanismi del soccorso per presentarli come atti criminali si è sciolto come neve al sole. Dopo un’approfondita udienza preliminare durata due anni e dopo che la stessa procura che aveva aperto l’indagine ha chiesto il non luogo a procedere, il giudice ha chiuso definitivamente il caso decretando l’infondatezza delle accuse e spazzando via qualunque sospetto di collaborazione con i trafficanti.

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