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Sud Sudan, nuovi conflitti tribali: villaggi bruciati e 17 morti a Boma

Si riaccende il conflitto tribale nella regione di Boma in Sud Sudan.

Almeno 17 persone sono morte negli scontri tribali avvenuti nello stato meridionale tra membri delle tribù Murle e Jee.

Le violenze sono cominciate nella tarda serata di mercoledì e sono durati fino all’alba di oggi. Oltre alle vittime, almeno 15 le persone ferite. Secondo le ricostruzioni che abbiano raccolto nei villaggi attaccati, tutto è iniziato quando giovani appartenenti ai Murle hanno razziato circa 500 capi di bestiame e dato alle fiamme numerose abitazioni nel villaggio di Guro.

Da lì la reazione degli Jee che hanno colpito duramente, rivolgendo la loro rabbia anche contro donne e bambini.

Le tensioni nel paese sono alimentate anche dall’instabilità della situazione politica e dal rinvio della formazione di un governo di unità nazionale annunciato dal presidente del Sud Sudan Salva Kiir respingendo la proposta avanzata la scorsa settimana dall’Autorità intergovernativa per lo sviluppo dell’Unione Africana di formare il nuovo governo entro sei mesi.

“Invece di sei mesi chiediamo un anno, poiché da maggio a novembre ci sarà la stagione delle piogge e non sarà possibile spostarsi a bordo di veicoli in qualsiasi luogo” la motivazione avanzata da Kiir nel suo primo discorso pubblico tenuto a Giuba la scorsa settimana dopo l’accordo di Addis Abeba siglato il primo di maggio.

Il presidente Kiir ha poi precisato che non ci sono le condizioni per completare le operazioni di addestramento e unificazione delle varie milizie armate in un esercito nazionale e ha accusato il leader dei ribelli Riek Machar di reclutare nuovi combattenti, affermando inoltre di dubitare che le parti attuino tutti gli accordi di sicurezza dell’accordo di pace entro il prossimo semestre. In base a quanto previsto dall’accordo di pace rinnovato, firmato il 12 settembre scorso ad Addis Abeba, le part in conflitto avrebbero dovuto formare un governo di unità transitorio entro sei mesi, ovvero entro il 12 maggio, tuttavia la scorsa settimana una riunione Igad ospitata sempre ad Addis Abeba ha approvato l’estensione del termine di altri sei mesi.

E il popolo sud sudanese continua a soffrire.

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