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Somalia, il mio racconto dell’ultimo attentato a Mogadiscio: dieci morti

Eravamo in albergo. Abbiamo sentito degli spari, poi l’esplosione. All’inizio non sapevamo di che portata fosse l’attentato ma era chiaro a tutti cosa fosse accaduto.

Il bilancio dell’attacco di ieri mattina nel centro di Mogadiscio per ora è di dieci vittime.

Un’autobomba con a bordo un kamikaze è esplosa a un checkpoint della polizia, nel cuore della capitale, in prossimità di un monumento della resistenza dei giovani somali contro l’occupazione fascista.

La forte deflagrazione ha frantumato i vetri dell’hotel Villa Sore, in cui alloggia, ed ha causato anche il crollo di una tegola dal soffitto della mia stanza. Ci sono numerosi feriti.

L’attacco è stato rivendicato dal gruppo islamista Al-Shabaab e fra i morti c’è l’ex ministro degli Esteri, Hussein Elabe Faahiye, che ha ricoperto l’incarico nel 2007.

Al-Shabaab ha fatto sapere di avere preso di mira un convoglio che scortava funzionari e parlamentari apostati che si dirigevano verso il palazzo presidenziale.

La capitale è militarizzata oltre quanto non lo sia usualmente. La tensione è altissima e si temono altri attentati. 

Resto in attesa, pronta a raccontare quanto avverrà nelle prossime ore.

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