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Sahara Occidentale, una missione di solidarietà e di speranza per il popolo saharawi

In 9 scatti si fa fatica a sintetizzare quattro giorni pieni e densi vissuti ai campi profughi saharawi assieme a Silvia Bellettini vicepresidente di Kabara Lagdaf. La cosa importante è ciò che ti rimane.
La prima: il progetto SALUD PRIMERO avviato da Fabio Campioli nel 2009 scomparso prematuramente è ricordato dal ministro alla Salute con una targa che ci ha consegnato proseguirà fino al marzo 2020 e ci attrezzeremo per candidarci al bando della Regione ER per farlo proseguire ancora.
I risultati del progetto sono decisivi perché ha portato a fare uno screening a 41.400 bambini in 38 scuole (1 all’anno per tutti i bimbi in età scolare) sia nei campi che nei territori liberati, di cui 608 riscontrati con patologie significative di cui 75 gravi trattati in Italia e 48 a Modena all’Ospedale Policlinico.
Il giorno 27 la commissione medica scolare che cura da 10 anni il progetto è partita per raggiungere i territori liberati per svolgere lo screening annuale. Nella prossima estate / autunno arriveranno a Modena altri 6 bambini dei 21 in attesa per essere operati e visitati.
La seconda: il progetto sulla Protezione Civile per aprire un posto fisso con mezzo e personale formato è oramai al termine mancando solo la formazione dei Vigili del fuoco e il mezzo stesso.
La terza: come neo Presidente di ANSPS ho potuto incontrare il Segretario generale del Ministero degli Esteri Mohamed Salem con il quale abbiamo parlato della situazione politica e del ruolo che sta giocando l’inviato del SG dell’Onu Kohler per arrivare ad una soluzione condivisa tra le parti alla vigilia del rinnovo della Minurso. Abbiamo parlato anche delle prospettive del movimento di solidarietà in Italia e dei rapporti con la Rappresentanza del Fronte Polisario e della necessità di unire gli sforzi per sostenere il raggiungimento di questo traguardo.

La quarta: ho fatto un secondo incontro con il Ministro della Salute Mohamed Lammin Deddi sempre come presidente dell’ANSPS per raccogliere le loro priorità circa una possibile azione da sviluppare a livello nazionale in Italia. Sono infatti venuti a mancare nel 2019 due grossi finanziamenti norvegesi che servivano 1 a pagare Il personale in sanità e l’altro il cibo negli ospedali. Ho raccolto il suo appello prendendomi l’impegno a verificare la disponibilità delle associazioni italiane per coprire una parte del finanziamento mancante.
La quinta non si può descrivere perché ha a che fare con la dignità con la quale questo popolo continua a vivere in condizioni proibitive dopo 48 anni di esilio, che si mischia alla rassegnazione e alla volontà di riscatto di tanti giovani, come della famiglia che ci ha ospitato con affetto e discrezione, e che dopo tanto tempo non è ancora sopita.
Un impegno che continua al loro fianco, per tanti in tutto il mondo, e anche per chi vorrà farlo in Italia e a Modena.

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