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Mediterraneo, Pittella: questione immensa, per l’Europa sia principale priorità

Per affrontare le grandi crisi del Mediterraneo, a cominciare da quella libica, l’Ue pensa di ripotenziare la missione Sophia. Se ne è discusso nel corso del Consiglio Esteri dell’Unione europea a cui hanno partecipato i ministri dei 28 Paesi membri.
Ne abbiamo parlato con il senatore Gianni Pittella, già vice presidente del Parlamento Europeo, e grande conoscitore dei temi affrontati durante l’incontro a Bruxelles.
Senatore Pittella come vede la sfida dell’Europa nel Mediterraneo?
“Sono rientrato da poco dalla Tunisia, dov’ero per la commemorazione di Bettino Craxi, uno dei paesi strategici del Mediterraneo. Le rispondo proprio con le parole di Craxi attualissime dopo oltre 20 anni  “Nel Sud del Mediterraneo le popolazioni sono soggette a un tasso di incremento demografico che è ancora troppo alto. Sono iniziate correnti emigratorie e immigratorie che in assenza di un accelerato processo di sviluppo che abbracci tutta la riva Sud del Mediterraneo sono destinate a gonfiarsi in modo impressionante, e saranno delle tendenze inarrestabili e incontrollabili. Paesi con popolazioni giovanissime, le quali naturalmente vanno verso le luci, le luci della città, se noi non accenderemo un maggior numero di luci in quei paesi. In realtà le grandi nazioni ricche del mondo non compiono lo sforzo che viene considerato necessario per ridurre queste distanze, le distanze sono assai grandi, sono abissali ed è questa ripeto la grande questione sociale del nostro secolo. L’Europa deve affrontare questa immensa questione come sua principale priorità”.
Recenti dati dell’Oim rilevano che nel 2019 i morti nel Mediterraneo siano stati quasi 1.300. Come si può arginare il fenomeno?
“Sicurezza e accoglienza , distribuzione delle persone che arrivano in tutti i Paesi europei, apertura di canali regolari altrimenti arriveranno sui barconi , pagheranno i delinquenti e moriranno nel mediterraneo di sangue”.
L’attuale quadro politico è più favorevole per un accordo europeo sui migranti?
Speriamo ! La mia battaglia non cesserà , impegnai il gruppo europeo dei socialisti andare priorità a questi temi, spero che i nuovi comprendano che e’ folle e miope chiudere porti o far finta quando abbiamo bisogno come il pane di giovani che arrivano e diano crescita demografica alla realtà più stanca e più stitica del mondo“.
Parlando di Libia, gli interessi e le posizioni contrastanti di Italia e Francia possono impedire un’iniziativa comune europea per stabilizzare il Paese?
Fin quando non la smetteremo a mettere avanti i nostri egoismi nazionali rispetto agli interessi comuni europei , ci beccheremo fra noi e regaleremo il successo a Putin ed Erdogan. Grandeur francese e sovranismo italiano di ieri e di oggi portano al suicidio politico!”
La commemorazione nell’anniversario della morte di Bettino Craxi è stata partecipata. Che impressioni riporta da questo viaggio?
Che il clima stia cambiando e che si possa finalmente aprire un confronto sereno sul contributo che il leader socialista ha dato e che le sue idee possono ancora dare come lievito per una rinascita della politica con la P maiuscola. Al di là delle controverse vicende giudiziarie che travolsero lui e il PSI, Craxi incarnò una sinistra di governo che intese spezzare l’equilibrio immobilistico Dc-Pci e aprire la strada ad un riformismo coraggioso. Non ha nessun senso, a 20 anni dalla sua morte, oscillare tra dannazione e agiografia: sarebbe molto più utile e serio riguardare quella figura e quella esperienza con equanimità critica, con lo spirito che ho ritrovato nella ricostruzione che dell’ascesa e del declino della sinistra propone Paolo Franchi nel suo recentissimo Il tramonto dell’avvenire. Lasciare che di questa figura e di questa esperienza si impadronisca il centrodestra è demenziale“.
 
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