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Darfur, anche senza Bashir violenze continuano: almeno 14 vittime

Mentre l’attenzione è concentrata su Khartoum, l’esercito sudanese avvia una nuova e pericolosa campagna per annientare i cittadini del South Jebel Marra
Per questo raccolgo e rilancio l’appello dei miei fratelli in Darfur ai parlamentari europei e alle organizzazioni internazionali, regionali e nazionali per fermare questo genocidio che verrà attuato contro di noi dalla banda dominante di Khartoum. Prima che fosse deposto il presidente  Omar al-Bashir, aveva dato mandato al suo vice Hasbo Mohammed Abdulrahman, al ministro della Difesa Abdel Rahim Mohammed Hussein e al direttore dell’apparato di sicurezza Mohammed Atta, di incaricare la Brigata delle guardie di frontiera di dare il via a un nuovo genocidio contro i cittadini del South Jebel Marra.

Gli attacchi  contro la popolaziine sono stati effettuati nel Jebel Marra orientale e nelle aree circostanti.
La Brigata delle guardie di frontiera sta operando in questa area in coordinamento con la Squadra 15 Geneina mentre i Janjaweed nella zona occupata da alcune tribù arabe e  della tribù Fur.

Non è ancora chiaro chi abbia invece attaccato il campo di Kalma, nel sud Darfur, dando alle fiamme le capanne con all’interno interi nuclei familiari. Quattordici persone sono state uccise nel corso di scontri avvenuti tra gli sfollati  e gli aggressori. Kalma è in uno dei più grandi campi della regione e ospita migliaia di persone vittime del conflitto armato nella regione del Darfur.

Chiediamo che si faccia chiarezza sulle responsabilità di questi nuovi crimini. La comunità internazionale non abbandoni il Darfur al suo destino.

 

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