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Bookcity, chiusura con Wole Soyinka. Sulla copertina dello speciale di Focus on Africa

Oltre tremila autori in più di 1.500 eventi gratuiti, con il coinvolgimen­to di 1.400 classi di scuole di vario grado, 400 volontari e 250 sedi: tutti i quartieri di Milano, università, teatri e persino ospedali, carceri e case private. Sono questi i numeri di BookCity, il festi­val del libro di Milano giunto all’ottava edizione, ancor più diffusa e coinvolgen­te delle precedenti, che si è conclusa ieri con l’evento alla Triennale con il premo Nobel per la Letteratura, il primo africano, Wolw Soyinka. Tra i media partner della manifestazione anche Focus on Africa presente con un numero speciale cartaceo.
Numerosi gli autori africani e africanisti coinvolti in decine di eventi, tra cui Soyinka al quale abbiamo dedi­cato la copertina del nostro magazine. L’autore nigeriano a BookCity ha dia­logato con l’antropologo Marco Aime sul delicato tema del rapporto fra potere e libertà, era obbligata: parliamo del più grande scrittore africano vivente.

“Oggi l’umanità si confronta con lo stesso nemico che la libertà ha avuto sin da quando gli uomini si sono riuniti in società, quel nemico è conosciuto come il Potere. Perciò oggi la più gran­de minaccia con cui ci confrontiamo è l’arroganza politica e il fanatismo reli­gioso, che sono portatori di repressione e chiusura intellettuale e di pensiero” la convinzione di Soyinka, che nel cor­so della guerra civile nigeriana è stato incarcerato, perseguitato e condannato a morte. Le sue opere sono la guida ide­ale per una riflessione, oggi quanto mai necessaria e attuale, su come opporsi ai comportamenti fondamentalisti, dog­matici e per contrastare “l’agenda della dominazione”.

Imprigionato in Nigeria negli anni Ses­santa a causa del suo impegno politi­co-civile, nel 1986 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura. In Italia, a par­tire dagli anni ’70, a pubblicare le sue opere è Jaca Book, tra cui Gli interpreti; La morte e il cavaliere del Re, La strada e L’uomo è morto. A novembre è uscita una nuova raccolta di saggi sul potere e sulla libertà. Soyinka esprime parole di concreta speranza: la libertà è la vera casa dell’uomo, e l’uomo può costruirla sia in paesi ricchi che in condizioni di povertà, che non è miseria né schiavitù. La libertà di vita povera e dignitosa sem­bra non abitare più il pianeta. Le chimere populiste trovano nel razzismo una forma di convincimento delle popolazioni nel Nord del mondo, imponendo nuove for­me di schiavitù e chiudendo in una gab­bia di schiavitù ideologica chi lo propa­ganda. Il teatro, la letteratura, le arti sono chiamate a creare pezzi di mondo reale. Gesti simbolici, come una nave che da Palermo torna in Africa portando arte e cultura, rappresentano passi in dire­zione di un’educazione e riconversione culturale. Soyinka mostra nel suo grande equilibrio di Storia, una capacità di giudi­zio politico internazionale che gli statisti sembrano non avere. Molti altri eventi si svilupperanno intorno al tema chiave quello dell’edizione 2019, la somma di diversi punti di vista, storie e racconti.

BookCity è promosso dall’assesso­rato alla Cultura del Comune di Milano e dall’associazione “BookCityMilano”, costituita da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri e Fondazione Arnoldo e Alberto Monda­dori.
“A Milano – ha sottolineato il presidente dell’Associazione BookCity, Piergaetano Marchetti – c’è un tessuto adatto, cultu­ralmente e intellettualmente permeabile alla nostra iniziativa. Ma siamo pronti per aiutare altre città affinché possa­no replicare il nostro modello”.
Tra gli eventi anche quello curato dalla nostra rivista, la presentazione del libro “L’innocenza spezzata”, di cui è autrice Antonel­la Napoli, Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, e Rossella Miccio, presidente di Emergency che partendo dal tema dell’ultima opera della Napo­li hanno discusso e analizzato le crisi e le emergenze dimenticate in Africa.

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